Le performance delle materie prime agricole

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tabella periodica dei prezzi delle materie prime agricole dal 2012 al 2017
Il prezzo del future sul  legname durante il 2017 ha segnato un rialzo del 36% superando per la prima volta da circa 10 anni la soglia di $400. L’incremento è legato alla guerra di prezzi tra Canada e Stati Uniti con quest’ultimi che hanno imposto tasse per contrastare il dumping canadese.

La liberalizzazione dei controlli giapponesi sulla produzione di riso e importanti alluvioni in Bangladesh e nel sud degli USA hanno innescato aumenti di prezzo fino a segnare oltre il 23%.

Dopo il brusco calo nel 2014 che ha messo a dura prova i produttori mondiali, il prezzo del cotone ha recuperato, concludendo il 2017 con un aumento dell’11%.

La performance delle granaglie, dal grano al mais all’avena, è stata moderata. Infatti, il mercato è diventato meno proficuo a causa della produzione abbondante e della scarsa volatilità, oltre ai cambiamenti del mercato in favore di prodotti più di nicchia. L’avena ha riportato un ritorno del 5.47%, il grano del 4.66%, mentre il mais ha subito una lieve perdita dello 0.36%.

I derivati della soia hanno vissuto un ribasso dovuto alla forte produzione in Brasile: il paese ha infatti superato gli USA come maggior esportatore verso la Cina.  I volumi prodotti dal Brasile negli ultimi 15 anni sono più che raddoppiati e il prezzo dell’olio di semi di soia è sceso del 4%, e quello  della soia del 4.21%.

L’ olio di palma, è diminuito del 18.62%; ciò è dovuto alla decisione di molti agricoltori, specialmente in Indonesia, di lasciare la produzione di cacao per dedicarsi a quella di olio di palma, più semplice da crescere.

Il cacao ha segnato un andamento al ribasso durante l’anno. Già dai primi mesi del 2017, la combinazione di una più diffusa riduzione di consumo da parte dei maggiori mercati mondiali e un abbondante incremento nell’offerta, dovuto anche a condizioni climatiche favorevoli, ha portato ad una riduzione del prezzo.

Anche per lo zucchero vi è stato un forte decremento dovuto all’aumento della produzione in Europa, Tailandia, Brasile e India.  I prezzi più bassi potrebbero comunque lasciar spazio ad un incremento nei consumi negli anni a seguire anche se, tuttavia, si sta assistendo ad un lento declino della domanda dovuta al cambiamento delle preferenze dei consumatori.

Il caffè ha subito dei ribassi a causa della buona produzione in Brasile. Le aspettative sono ora in favore di un rialzo sul medio termine, guidato da una domanda in aumento.

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