La crisi economica investe proprio tutti? Ne parliamo con Claudio Trombetta, CFO Italia del gruppo Lindt & Sprüngli, la famosa azienda svizzera leader nel mercato del cioccolato di alta qualità, che con i suoi 160 anni di storia rappresenta uno dei punti di riferimento più innovativi e creativi del settore.
D: Innanzitutto, come sta andando il 2013 per il gruppo Lindt?
R: L’ultima semestrale riporta dati davvero eccellenti: le vendite sono cresciute del 9,6%, raggiungendo 1.132 miliardi di franchi svizzeri, mentre l’EBIT è migliorato del 42,1%. La liquidità netta del gruppo è pari a 628 milioni di franchi, e la market share è cresciuta in tutti i mercati strategici. In Italia la crisi ha determinato una contrazione del mercato del cioccolato, ma le nostre vendite hanno tenuto e il risultato è che la quota di mercato è in aumento su tutti i prodotti.
D: Quali sono le note più importanti che riguardano la gestione finanziaria?
R: L’introduzione dell’art.62 del decreto “Cresci Italia” (che prescrive il pagamento entro 30 giorni per le merci deteriorabili come il cioccolato, nda), ha comportato un sensibile miglioramento della posizione finanziaria netta, dato che la maggior parte dei nostri clienti si è adeguata alla norma. Le banche con cui lavoriamo sono nella maggior parte dei casi interlocutori passivi, e con la crisi sono diventate molto più rigide nella concessione dei finanziamenti. Facciamo sistematicamente operazioni a termine per la copertura dei nostri rischi valutari, e la nostra controparte è una società finanziaria interna al gruppo.
D: Come vi comportate sul mercato delle materie prime?
R: Compriamo le nostre materie sulle piazze finanziarie dove vengono quotate ufficialmente. Date le continue oscillazioni speculative, anche qui facciamo un uso notevole di strumenti di copertura. Il cacao, la nostra materia prima più importante, viene acquistato centralmente in Svizzera da una società del gruppo che poi lo rivende agli altri paesi sotto forma di semilavorato. Il prezzo del cacao è sceso nel 2013 dopo due anni di rialzo, e ci attendiamo una sua ulteriore contrazione per il 2014. Altre materie prime sono invece in forte tensione, in particolare il burro di cacao e il latte in polvere.
D: Quali sono i Paesi interessanti per le vostre esportazioni? Su quali mercati emergenti puntate?
R: Quello che esportiamo come Lindt Italia è una fetta enorme della produzione, ma è destinato unicamente a società del gruppo che si occupano della commercializzazione dei prodotti nei rispettivi Paesi. I nostri mercati principali sono quelli europei (principalmente Regno Unito, Germania e Francia), in cui la crescita del fatturato continua a essere robusta, ma siamo soddisfatti anche dei progressi ottenuti in Nord America, Australia e Asia. In particolare, nell’ottica di consolidare il brand nei mercati emergenti più importanti lo scorso anno abbiamo inaugurato due nuove sussidiarie, una a Shanghai e l’altra a Mosca.